Ricordi di un tempo che fu. Racconti di vita popolare a Torremaggiore negli anni ’50.
Sono nata in un sottano di via Fiani nei pressi della Chiesa di San Nicola e ho dimorato in successione temporale nel quarto, nel secondo e infine nel quinto Vico. Una codacchiara insignita di onorificenza al merito per ventuno anni di residenza concentrata nel borgo.

Ho respirato l’aria, guardato il sole, percepito l’umidità della pioggia, sopportato la calura estiva, subito i freddi inverni in quel luogo di innata particolarità. Mi sentivo protetta non solo dai miei genitori, ma anche dal borgo che in quanto a sicurezza, comunicazione e socializzazione batteva ogni tipo di concorrenza di quartiere.
La mia infanzia, vissuta nel Codacchio, ha lasciato un’impronta indelebile nella mia formazione che nessun evento burrascoso potrà mai spazzare via. È stato il periodo più bello della mia vita, vuoi per la spensieratezza della fanciullezza, ivi vissuta, vuoi per tutte le meravigliose esperienze di vita che la mia famiglia e la gente di quel luogo mi hanno consentito di fare.

Ho potuto oggi fare un viaggio in quel tempo protetto da un alone di luce lattiginosa durante il quale ho incontrato vichi, case, tetti, terrazzi, mugnali, visi infantili, giovanili o più datati e rugosi, giochi, attività, parlate, risvegli, siesta…
Un mondo lontano dal mondo in cui i personaggi, tutti più o meno protagonisti, agivano per vivere la fiaba rurale e semplice della loro e della mia vita. Quei muri mi parlano ancora, testimoni dei miei tanti giochi in strada, del mio andare a scuola tutte le mattine con la cartella di cartone, del tempo passato a godere dell’amore della mia famiglia, della voglia di crescere e di mettere a frutto tutte le esperienze vissute.
I ricordi mi sono apparsi tutti in rapido movimento, mischiati con impeto travolgente, tanto da assumere una configurazione a spirale.
A volte per una questione di disobbedienza fisica molti sono sfuggiti alla forza centripeta del sopimento per fuoriuscire in tutta la loro essenza e raccontarsi nei minimi particolari. Sembra che la memoria si perda col tempo, ma non è così perchè è in grado di accumulare e stratificare ogni momento significativo della vita e ci sono immagini, suoni, colori e sapori che sono indelebili e che al minimo solleticamento sensoriale esplodono con vigore nel ricordo.

Il Centro Attività Culturali “Don Tommaso Leccisotti” in concerto con il Comune di Torremaggiore, Settore Cultura, prendendo spunto dai miei ricordi ha organizzato per domenica 1 agosto 2021 due spettacoli: il primo alle ore 20:00 e il secondo alle ore 22:00 presso il Castello Ducale di Torremaggiore. Durante l’evento: “Ricordi di un tempo che fu. Racconti di vita popolare a Torremaggiore negli anni ’50” saranno letti da Daniela Ciavarella e Marika Borrelli alcuni miei testi; musiche popolari e arrangiamenti di Nazario Tartaglione allieteranno la serata mentre Andrea Maiorano declamerà alcune poesie in dialetto torremaggiorese.
Per la normativa anti Covid-19 i posti sono contingentati, pertanto la prenotazione è obbligatoria al numero 389 9285078.
Angela De Cesare
